Il contributo muove dalla pronuncia della Corte di Giustizia sulla questione relativa all’accertamento del carattere abusivo delle cc.dd. clausole «di tasso minimo», inserite nei contratti di mutuo conclusi tra istituti finanziari e consumatori.
L’Autore si sofferma, in particolare, sul tema controverso della compatibilità con la direttiva 93/13 (art. 6, paragrafo 1) di una giurisprudenza nazionale che limiti nel tempo gli effetti restitutori, legati alla dichiarazione del carattere abusivo di una clausola contenuta in un contratto stipulato fra un consumatore e un professionista, alle sole somme indebitamente versate in applicazione di una siffatta clausola successivamente alla pronuncia della decisione che ha accertato giudizialmente tale carattere abusivo.
The paper stems from a decision adopted by the Court of Justice on the issue relating to the abusive nature of the so-called "floor" clauses, included in loan agreements between financial institutions and consumers.
In particular, the Author focuses on the controversial issue of the compatibility with Directive 93/13 (Article 6, paragraph 1) of a national jurisprudence that limits the restitution effects in time, linked to the declaration of the unfairness of a contained clause in a contract between consumer and professional, only to sums unduly paid in application of such a clause after the delivery of the decision that judicially ascertained such unfairness.
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