Jus CivileISSN 2421-2563
G. Giappichelli Editore

V. Tenore, Gli animali in giudizio, Contenziosi costituzionali, civili, penali, amministrativi, contabili, tributari, comunitari sugli “esseri senzienti non umani”. Normativa, giurisprudenza, dottrina, Giappichelli, Torino, 2023, pp. 320 (di Enrico Gabrielli, Professore ordinario di Diritto privato - Università degli Studi di Roma TorVergata )


La dottrina, e non solo quella civilistica (che si è limitata in passato a commentare le pochissime norme presenti nel codice civile che disciplinano legate ad animali: cfr. ad esempio artt. da 923 a 926 e 2052 cod. civ.), sta mostrando, al pari della giurisprudenza di tutte le magistrature, un progressivo interesse ai profili giuridici che riguardano gli esseri animali.

Nella letteratura non era, tuttavia, presente un lavoro che operasse il tentativo di mettere ordine tra le opinioni dei dottori della legge e le sparse e variegate pronunce delle Corti, dando così conto, in uno specifico studio monografico, delle tante questioni che gli esseri animali pongono sul piano giuridico e giudiziario nella quotidianeità della vita dei singoli e delle collettività.

Un recente studio Gli animali in giudizio di Vito Tenore, magistrato della Corte dei conti, colma questa lacuna, ed offre una visione organica alle tante questioni sorte nel diritto vivente e nelle aule di giustizia, legate a contenziosi civili, penali, amministrativi, contabili e persino costituzionali ed eurounitari.

Il tema affrontato si rivela assai attuale anche alla luce di alcune recenti vicende di cronaca, quale la tragica morte di Andrea Papi a Caldes in Trentino causata dall’orso Jj4 o la parimenti tragica morte di Patrizia La Marca a Soldano in Liguria, sbranata dal rottweiler del fratello, che hanno riproposto ancora una volta alla ribalta dei media e dell’opinione pubblica l’antico rapporto tra gli animali, anzi gli “esseri animali”, e l’uomo.

Lo studio di Tenore non si limita all’analisi dei contenziosi legati ad animali selvatici, ma si incentra soprattutto su quelli nascenti dai sempre più numerosi animali domestici, oltre che da allevamento.

Sin dall’antica Roma (e tale qualificazione permane nell’attuale ordinamento), gli animali sono stati classificati nell’ambito delle mere “res” (cose) seppur animate: è nota la tripartizione, legata alla maggiore o minore attitudine a convivere con l’essere umano, in animalia domestica (i domestici), animalia mansueta (gli addomesticati) e ferae o bestiae (i selvatici).

Tutte e tre queste tipologie di esseri animali, nella convivenza con l’essere umano, hanno nei secoli originato legami empatici molto forti, ma anche contrasti, attriti e problematiche di varia natura, che il legislatore e la magistratura hanno dovuto progressivamente regolamentare sul piano civilistico, penalistico e amministrativo: del resto gli stessi rapporti tra esseri umani, aventi ad oggetto gli animali, da sempre, hanno richiesto la fissazione di regole di civile convivenza, la cui violazione ha occasionato contenziosi e sentenze dei nostri tribunali.

Questi giudizi sul mondo animale sono stati sino ad oggi segnalati all’opinione pubblica, per lo più come fatti di cronaca, notizie di taglio e sapore giornalistico, in modo sporadico e occasionale da media o da associazioni ambientaliste, e la dottrina ha solo occasionalmente, per specifici profili, vagliato questi contenziosi, ma mancava nel pur non minimale panorama bibliografico che riguarda il mondo animale, uno studio ad ampio raggio, che tenga conto dei tanti giudizi occasionati innanzi ai nostri tribunali.

Lo studio di Tenore si apprezza, pertanto, per il tentativo di fornire una veste ordinata a tali crescenti contenziosi, che intervengono nei campi più vari civili e penali: liti condominiali, assegnazione di cani e gatti in sede di separazione tra coniugi, liti ereditarie, aggressioni e lesioni ad opera di animali, imbrattamenti di aree comuni ad opera di deiezioni animali, fauna selvatica (cinghiali, orsi, lupi e volatili) e danni arrecati, maltrattamenti ad animali, doping animale, uso di animali nei circhi, divieti di ingressi in spiagge e condomini, immissioni acustiche e disturbo della pubblica quiete per latrati notturni, abbandono di animali, furto di animali, cibo da strada ad animali, commercio di pellicce, sperimentazioni animali etc.

Ma anche la magistratura amministrativa e quella contabile, come risulta dal censimento operato nel libro, si sono interessate al tema “animale” in diffusi contenziosi assurti a rilevanza anche mediatica, quali l’omes­sa vigilanza di veterinari, annullamento di sanzioni ad allevatori, e tante altre casistiche.

Dunque, anche gli “esseri animali”, e non solo gli “esseri umani”, occupano, con i contenziosi che li riguardano, tutte le magistrature, come lo studio di Tenore ben pone in evidenza, segnalando la crescita poderosa delle controversie “animali” dovuta a vari motivi: a) il crescente numero di animali randagi e selvatici, non solo in montagna, ma anche in città (cinghiali, uccelli, topi, pantegane, lupi, faine, cani e gatti randagi, pappagalli, etc.), b) il fisiologico e diffuso utilizzo di animali da lavoro e “da reddito” (mucche, pecore, capre, cavalli, maiali, galline, api, etc.), c) l’utilizzo di animali per sperimentazioni mediche e cosmetiche, d) la rilevante presenza in famiglia (o accanto ad anziani e a single) di cani, gatti, volatili, (c.d. animali d’af­fe­zione o da compagnia), e) la notevole e patologica litigiosità della popolazione italiana ed una effervescenza, anche giudiziaria, delle associazioni animaliste e di molti legali.

Il volume Gli animali in giudizio”, alla luce del novellato precetto costituzionale (art. 9), della vigente normativa, generale e speciale, della dottrina intervenuta nel relativo dibattito, ma soprattutto alla luce dell’am­pia produzione giurisprudenziale, delinea, dunque, un quadro articolato delle molteplici questioni giuridiche originate dal mondo animale, in attesa di interventi normativi più incisivi sia sulla tutela dell’essere animale, ad oggi mera “res” vivente, e non ancora “soggetto (limitato) di diritto”, sia sulla tutela delle vittime di aggressioni, o di condotte poco igieniche dei conduttori di animali, soprattutto in contesti urbani e condominiali.

Lo studio inoltre affronta il tema, caro al mondo animalista, della pretesa “soggettività” (limitata) del­l’animale: prendendo atto dell’evoluzione sociale, come risulta anche da alcune indagini in materia di bioetica, ove da tempo si sollecita la presa di cognizione della “questione animale”, lungo un orizzonte di indagine, anche giuridico, più vasto di quello meramente antropocentrico ed utilitaristico. Così che sta sempre più emergendo, sulla scorta di alcuni studi, una nuova prospettiva di indagine in cui l’animale viene accomunato all’uomo per la natura di essere vivente.

Da taluni si parla, pertanto, di un riconoscimento giuridico di una soggettività seppur limitata, emancipando l’animale dall’attuale qualificazione come mera “res” (cosa) del codice civile, e alcune novelle al codice penale in materia di maltrattamenti e uccisione di animali (artt.544-bis e 544-ter, c.p.) si muovono in tale prospettiva.

Il saggio “Gli animali in giudizio” affronta, seppur in chiave assai problematica e tendenzialmente dubitativa, questo aspetto assai delicato e rimarca, infine, come l’evoluzione sociale che vede una crescente e quasi invasiva presenza di animali domestici in ogni famiglia e in contesti aggregativi (strade, ristoranti, negozi, uffici, spiagge, alberghi) richieda regole (norme) e soggetti deputati a farle osservare (proprietari in prima battuta, Pubblica Amministrazione e Tribunali in caso di inerzie o omissioni), a cominciare dall’uso sistematico di guinzagli e museruole per cani in contesti pubblici.

Il volume fornisce, dunque, una lettura del fenomeno animale utile non solo ai pratici, ma anche ad ogni proprietario o amante di animali che voglia con consapevolezza convivere con il mondo degli esseri sensienti non umani, conoscendone gli eventuali profili di rilevanza giuridica e giudiziaria; così che il libro, anche per la chiarezza espositiva che lo connota, si rende ben fruibile anche ai non giuristi, ed in tal senso suscita un ul­teriore motivo di apprezzamento.