Il presente contributo illustra i risultati di una ricerca promossa dalle Scuole della magistratura di tre paesi (Francia, Italia e Romania) e diretta dell’Ecole Nationale de la Magistrature che è stata condotta nell’ambito del progetto finanziato dalla Commissione europea “ITAC, Mobilità transfrontaliera e contenzioso civile – coppie e genitorialità nello spazio giudiziario europeo” in materia di applicazione del regolamento Bruxelles II bis. Il progetto si concentra sulle decisioni dei giudici di primo grado dei tre Stati membri, per operare un inventario delle difficoltà tecniche concretamente sperimentate dai giudici e dagli avvocati e identificare le prassi virtuose nell’attuazione del regolamento.
This essay illustrates the results of a research promoted by the Scuole della magistratura (Schools of the Judiciary) of three countries (France, Italy and Romania) and directed by the Ecole Nationale de la Magistrature. The research has been conducted within the framework of the project funded by the European Commission "ITAC, Mobility cross-border and civil litigation - couples and parenting in the European judicial area" relating the application of the Brussels II bis Regulation. The project focuses on the decisions of the first instance judges of the three Member States and aim at making an inventory of the technical difficulties actually experienced by judges and lawyers in the implementation of the Regulation and to identify virtuous practices.
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