Jus CivileISSN 2421-2563
G. Giappichelli Editore

La responsabilidad civil en el ejercicio de actividades deportivas: la experiencia italiana (di Carlo Granelli)


Nel ricostruire il quadro del diritto pretorio italiano in materia di responsabilità civile nell’esercizio di attività sportive, occorre innanzitutto distinguere fra eventi dannosi riconducibili a chi pratica un’attività sportiva ed eventi dannosi riconducibili invece a chi organizza un’attività sportiva. Nell’ambito dei primi, occorre poi distinguere fra danni dall’atleta arrecati, nello svolgimento dell’attività sportiva, ad altri partecipanti alla medesima attività e danni dall’atleta arrecati, sempre nello svolgimento dell’attività sportiva, a terzi (spettatori o estranei). Quanto ai danni dall’atleta arrecati, nello svolgimento dell’attività sportiva, ad altri partecipanti alla medesima attività, si ritiene operi una “causa di giustificazione” per così dire “atipica” (cioè, non testualmente prevista dai codici), consistente nell’accettazione, da parte dell’atleta poi danneggiato, di quel “rischio sportivo” variamente immanente in tutte le pratiche sportive, agonistiche e non. Peraltro, al fine di individuare i limiti di operatività di una siffatta scriminante, occorre ulteriormente distinguere fra danni occorsi nell’ambito dello svolgimento di attività sportive a livello agonistico e danni occorsi nell’ambito dello svolgimento di attività sportive a livello non competitivo. Quanto ai primi occorre infine distinguere fra: a) danni occorsi in occasione di pratiche agonistiche relativamente alle quali regole di condotta risultano dettate direttamente dal legislatore, b) danni occorsi in occasione di pratiche agonistiche relativamente alle quali, in assenza di regole dettate da norme statuali, le regole di condotta sono contemplate dall’ordinamento sportivo, c) danni occorsi in occasione di attività relativamente alle quali non risultano codificate regole del gioco né nell’ambito dell’ordinamento statuale, né nell’ambito di quello sportivo. Peraltro, al di là delle distinzioni da ultimo accennate, la giurisprudenza italiana parrebbe sostanzialmente orientata a ritenere che la violazione delle “regole del gioco” non sia condizione né necessaria, né sufficiente per far scattare la responsabilità civile dell’atleta danneggiante, ma che quest’ultimo risponda dei danni cagionati nel corso di una competizione ufficiale, pur quando abbia violato le “regole del gioco”, solo qualora la sua condotta sia connotata da dolo o colpa grave.

With the scope of building a framework of the Italian case law on the theme of civil liability in the practice of sport activities, first, a distinction must be made between harmful event involving who performs a sport activity and harmful event involving who organises a sport activity. With regard to the first type, it is needed to further divide between damages caused by the athlete, during the sport performance, to other participants in the same activity and damages caused, in the same situation, to third parties (viewers or strangers). As for the damages caused by the athlete to other participants in the same activity, a “cause of justification” is deemed to operate, which is “atypical” (hence, not expressly provided by pieces of legislation) and consisting in the acceptance, by the athlete who suffered the damage, of the “sportive risk” variably inherent to any sport practice, both professional and not professional. Moreover, in order to identify the operative limits of that justification, it is further needed to distinguish between damages occurred during a sport performance among professionals and the ones during at a non-competitive level. With regard to the first category, a difference must be made among damages occurred: a) during a sport performance among professionals where the rules of conduct are established directly by the legislator; b) during a sport performance among professionals where, lacking provisions established by the national legislation, the rules of conduct are provided by the sport legal order; c) during a sport performance where the rules of conduct are not codified neither by the State legislation nor by the sport legal order. Notwithstanding the differences lately considered, the Italian case law seems to be substantially orientated to view that the violation of the “rules of the game” is a condition neither necessary nor sufficient in order to lead to the rise of the civil liability of the athlete who caused the damage; he is responsible of the damages caused during an official competition, also in case he breached the “rules of the game”, only when his conduct has the features of fraud or gross misconduct.

Carlo Granelli - La responsabilidad civil en el ejercicio de actividades deportivas: La experiencia italiana