Jus CivileISSN 2421-2563
G. Giappichelli Editore

Negligenza diagnostica e tutela risarcitoria del nato malformato (di Elisabetta Villa)


La pronuncia che qui si commenta apporta elementi di sicura novità in ordine al tema, assai dibattuto, rilevante e delicato, anche per i relativi profili di carattere etico, del danno da nascite indesiderate. L’A. si propone di indagare, anzitutto, l’affermata estensibilità degli effetti protettivi del vincolo contrattuale instaurato tra il medico e la gestante (non solo al padre del nascituro ma anche) ai fratelli ed alle sorelle dello stesso, non mancando di sollevare alcune perplessità a proposito dell’individuazione del diritto leso, per poi soffermare l’attenzione sulla riconosciuta legittimazione ad agire iure proprio in capo al nato affetto da malformazioni congenite in caso di negligenza diagnostica. Pur riconoscendo la bontà delle premesse del percorso argomentativo seguito dalla Suprema Corte, l’A. mostra di non condividere pienamente la collocazione della fattispecie concreta della pretesa risarcitoria del nato malformato all’interno dell’illecito aquiliano, cui la Corte giunge all’esito della pronuncia: trattasi, infatti, di una soluzione che, oltre a non poter essere considerata quale coerente corollario delle argomentazioni svolte, presterebbe il fianco a diverse obiezioni e difficoltà. Pertanto, anche sulla scorta di riflessioni comparatistiche, l’A. ritiene preferibile la diversa soluzione tesa a connotare la responsabilità del sanitario, anche nei confronti del nato, in termini contrattuali: il sicuro ricorso alla figura del contratto con effetti protettivi si presterebbe, infatti, a risolvere in radice gli (altrimenti) inevitabili problemi in ordine alla prova del nesso di causalità ed alla limitazione del danno risarcibile (con particolare riguardo al danno prevedibile).

Diagnostic negligence and compensatory protection of the malformed child

The ruling in comment offers a number of significant innovations with regards to the much debated, relevant and delicate (also considering its ethical implications) issue of damages resulting from “wrongful birth” and “wrongful life”. First of all, the author aims at analysing the established possibility to extend the protective effects of the contract, which binds the healthcare provider and the pregnant woman, not only to the father of the child but also to the siblings and does not fail to underline some difficulties in determining the violated right, and then deals with the child’s right to seek damages arising from congenital malformations due to diagnostic negligence. Despite acknowledging the premises adopted by the Supreme Court as thorough and appreciable, the author does not fully agree with the qualification - which the Court comes up with at the end of the ruling - of the child’s right to seek compensation as a form of extra-contractual liability: the outlined solution cannot be deemed as a consistent corollary of the arguments carried out by the Court and it would lead to several difficulties. Therefore, following some comparative law analysis, the author estimates as preferable the different solution that qualifies in contractual terms the liability of the healthcare provider (also) towards the child: resorting to the figure of the contract producing protective effects towards third parties, would radically solve the (otherwise) inevitable issues regarding both the proof of causation and loss limitation (with particular regard to foreseeable damage).

Elisabetta Villa - Negligenza diagnostica e tutela risarcitoria del nato malformato